lasciamo il camping a bonifacio al grido di "aaron que deux cojon!" per dirigerci verso aleria, ma scegliamo di percorrere un itinerario all'interno che passi dalla bavella. in un attimo sembra di essere in alta montagna circondati da vette dolomitiche, anche se questa zona è presa d'assalto da masse di turisti. scendendo verso solenzara ci troviamo sulla strada diversi maiali selvatici dall'incedere indolente, e anche una piccola mandria di mucche comodamente sdraiate sul ciglio.
ci fermiamo in un punto di ristoro dove pranziamo con omelette al formaggio corso e un'ottima insalata accompagnate da prosciutto corso tagliato troppo spesso, come si usa in corsica.
proseguendo nel nostro viaggio, tra solenzara e ghisonaccia imbocchiamo la valle del travo fino a raggiungere il ponte di chisà, dove ammiriamo le vasche naturali formate dal fiume. ne approfittiamo per rilassarci un'oretta e immergere i piedi, solo quelli perchè l'acqua è decisamente troppo fredda e abbiamo mangiato da poco.
ci rimettiamo in moto e decidiamo di non fermarci ad aleria, che abbiam letto offrire poche attrattive, ma di proseguire per corte, l'antica capitale della corsica e sede dell'unica università dell'isola.
piantiamo la tenda al camping semideserto u sognu, non lontano dal centro storico. in serata, per la prima volta, lasciamo ferma la macchina e ci avviamo a piedi verso la città alta e ceniamo alla pizzeria u valentinu con due margherite con brocciu. poi conquistiamo la vetta della città, un belvedere da cui si gode il bel cielo stellato e si domina tutta la vallata circostante. finiamo le caramelle comprate la sera prima e poi facciamo ritorno in campeggio, che domani si torna a casa!
4 passi pazzi in Corsica
il diario di bordo di marco e vale
martedì 21 agosto 2012
giorno 14: in montagna, al fiume e poi a corte
lunedì 20 agosto 2012
giorno 13: la piaga delle vespe
veniamo svegliati dalle urla di certi francesi tamarri di periferia che riprendono di continuo i loro figlioli disobbedienti, tra cui spicca il nome di aaron... aaron! AARON!
facciamo colazione davanti alla tenda, infastiditi dalle vespe che vorrebbero mangiare insieme a noi. prima di andare in spiaggia ci facciamo un bagno di traffico per arrivare al supermercato a bonifacio, dove sembra che tutti debbano fare compere oggi. andiamo poi alla plage de paragan, che è ancora piena di residui di alghe ma il mare sembra più pulito, quindi ci immergiamo con le maschere e nuotiamo in giro per la baia, godendo del fondale marino. ad un certo punto vale avvista un pesce "enorme" e subito con dei gesti inconsulti attira l'attenzione di marco che, pur non sapendo niente di pesca, la identifica come un'orata e parte all'inseguimento sospinto dalle sue lunghe pinne.
consumiamo lì il pranzo, componendo i nostri fantastici panini seduti sotto l'ombrellone. presto arrivano le vespe a disturbare la nostra quiete e siam costretti a mangiare in fretta.
a seguire ci spostiamo più a nord e, anche se i piani prevedevano di arrivare fino a roccapina, ci fermiamo dopo pochi chilometri in una pacifica baietta pressoché deserta nel golfo di ventilègne. il sole picchia quindi cerchiamo refrigerio nelle calme acque.
per merenda apriamo due pesche e ancora una volta veniamo assaliti dalle vespe, che non ci danno pace finché stremati non abbandoniamo questo piccolo angolo di paradiso, per ripiegare sulla piscina del campeggio.
stasera ceniamo in tenda, con una buona pasta al pomodoro e, invariabilmente, siamo presi d'assalto dalle vespe! ancora una volta finiamo in fretta e facciamo sparire tutti i residui di cibo.
in serata torniamo a visitare bonifacio, solo per trovarla pesantemente svuotata della massa di turisti che c'era pochi giorni fa. ci lasciamo tentare dal negozio di caramelle sul porto le bon-bon du bucanier, dove la merce è esposta in grossi barili di legno e, una volta raggiunta la città alta, prendiamo la crèpe alla nutella che vale desidera da giorni.
ci prepariamo psicologicamente al trasloco di domani e andiamo a letto.
domenica 19 agosto 2012
giorno 12: tour delle spiaggie
ci svegliamo con calma e ci rechiamo alla plage de balistra che è spaziosa e non fatichiamo a trovare posto. l'acqua è pulita ma il fondale sabbioso non ci regala particolari emozioni. verso l'ora di pranzo ce ne andiamo senza troppi rimorsi, e puntiamo alla baie de rondinara, la più fotografata della corsica.
sulla strada ci rifocilliamo da chez lili, dove ci accomodiamo sotto un fresco pergolato e ordiniamo un'insalata e gamberoni grigliati.
pagati 4 euro di parcheggio raggiungiamo la spiaggia di rondinara: la baia è sicuramente caratteristica ma anche qui l'affollamento, sia di persone che di barche, guasta quel che c'è di bello. il tempo di un bagno per nulla interessante e decidiamo di salpare verso nuovi lidi.
seguite le indicazioni per il golf club di sperone, arriviamo alla mediocre spiaggia di piantarella, dalla quale parte il breve sentiero che ci porta alla plage di petite sperone. sembra di essere stati teletrasportati in un paradiso: sabbia finissima e bianca, mare turchese e cristallino con fauna di tutto rispetto. dopo il lungo bagno marco prende il sentiero che porta alla spiaggia del grande sperone costeggiando i campi da golf. questa scarpinata gli procura un'irritazione alle cosce per via del costume bagnato...
lasciata a malincuore la spiaggia, e dopo una doccia in campeggio, raggiungiamo il ristorante le licetto su consiglio di un amico. non c'è un menu all'ingresso e mentre noi lo aspettiamo al tavolo inziano ad arrivarci le prime pietanze. accettato il fatto di non avere scelta sul menu e faticando a capire cosa ci viene servito, a causa del nostro scarso francese, consumiamo una cena composta di aperitivo, antipasto, primo, secondo, formaggi e dolce più vino della casa. attendiamo con ansia il conto per sapere di che morte morire...alla fine sono 38 euro a testa. buona notte!
giorno 11: panorami e fondali
oggi è venerdi 17, e chissene non siamo superstiziosi.
la prima scelta della giornata è la poco conosciuta spiaggia di paragan, che però purtroppo troviamo completamente invasa dai banquettes, banchi di residui di alghe, che abbiamo già trovato su altre spiagge ma mai in questa quantità. questi banquettes sono del tutto naturali, importanti per preservare la fauna marina nonchè la spiaggia stessa, e sono indice della pulizia delle acque. ma nel nostro caso ci rovinano leggermente i piani così facciamo rotta su un'altra spiaggia poco più a nord chiamata la tonnara.
qui troviamo sabbia dorata pulita e mare limpido. fare snorkeling risulta molto interessante dato che queste acque sono colme di pesci curiosi che si raccolgono in colonna nella scia di chi nuota. i fondali sono ugualmente interessanti e dopo l'iniziale declivio sabbioso possiamo osservare la distesa di scogli in acqua poco profonda che conduce verso gli isolotti di fronte alla spiaggia. raggiungiamo a nuoto il primo di questi e lo esploriamo sotto il sole di mezzogiorno, solo per scoprire ossa e resti di gabbiano a non finire e rifiuti lasciati lì da gente incivile.
riconquistata la terraferma, decidiamo che vogliamo tornare a mangiare un cheeseburger alla sandwicherie di due giorni fa. arriviamo troppo tardi e i cheeseburger sono finiti quindi vale, incoscientemente ordina due americain. ci vengono serviti 2 mega panini accompagnati da abbondanti porzioni di patate fritte, e non riusciamo a finire tutto. siccome siamo golosi, prendiamo due pasticcini e due pain aux chocolat da asporto per la merenda.
ci portiamo verso il faro di pertusato, dove parcheggiamo e proseguiamo a piedi per sentieri scoscesi sotto il sole cocente per raggiungere la plage di san antonu. arrivando possiamo ammirare le falesie che compongono il panorama, e la sensazione, raggiunta la spiaggia, è quella di trovarsi dentro una cartolina!
ci vogliamo premiare per la fatica e tiriamo fuori i pasticcini... vale rovescia subito il suo, e si demoralizza. meglio starle alla larga, infatti marco decide di esplorare la scogliera in entrambe le direzioni ed arriva a scoprire angoli di rara bellezza. quando torna, prende la via del mare sospinto dal vento che qui, sulle bocche di bonifacio, non cessa mai di soffiare. anche qui il fondale è uno spettacolo popolato di grassi pesci da griglia. il mare è un po' mosso per via del vento' ma marco raggiunge comunque lo scoglio di fronte alla spiaggia che ricorda la prua di una nave che affonda.
finito il bagno, marco trova vale enormemente assetata quando le scorte a nostra disposizione, per un nostro errore di valutazione, sono ormi finite. presi armi e bagagli affrontiamo la ripida salita che conduce al parheggio, con l'arsura che si fa strada nelle nostre gole. finalmente raggiunta l'acqua, ce ne scoliamo una quantità imprecisata e facciamo rientro in campeggio.
qui notiamo che una coppia olandese ha piantato la tenda un metro davanti alla nostra, pur essendoci un sacco di spazio intorno... dopo una pucciata in piscina e la doccia, partiamo per porto vecchio.
qui, constatato l'affollamento della città vecchia, optiamo per cenare nella creperie la perla nera, dove la musica diffusa è latino americano senza sosta. a causa della birra alla spina troppo gassata, a marco parte un interminabile singhiozzo, che neanche il rimedio di mangiare lo zucchero, suggerito da vale, riesce a placare.
lasciata la creperie, proviamo col metodo della bevanda calda al bar di fronte alla chiesa, che vanta un assortimento di 180 birre da tutto il mondo anche se in questa occasione a noi non interessa. non servono al banco, quindi ci sediamo ad un tavolo, ordiniamo un tè alla castagna e aspettiamo, mentre marco continua a soffrire... chissà come funzionano queste cose, ma basta un sorsino e il singhiozzo scompare!,
finalmente tranquilli, possiamo tornare indietro e incontrare morfeo, che vale trova già sul sedile del passeggero.
sabato 18 agosto 2012
giorno 10: le spiaggie più turistiche
la giornata comincia male: marco trova una gomma della macchina a terra e per cambiarla si regala una sudata di prima mattina, mentre vale fa il bucato. dopo la colazione ci dirigiamo verso porto vecchio dove possiamo lasciare la gomma a riparare.
da porto vecchio il passo che porta a palombaggia è breve e, ignorati i parcheggi a pagamento incontrati scendendo, posteggiamo nei pressi della famosa spiaggia dall'aspetto caraibico. visto l'affollamento, troviamo a fatica posto per i nostri teli e ci tuffiamo subito nelle calde acque cristalline. consumiamo il pranzo in un bar sulla spiaggia: salade cesar e fromages corses.
dopo pranzo ci spostiamo di un paio di baie per vedere la spiaggia di santa giulia, anch'essa imballata di gente e con lo stesso mare placido e caldo anche se più torbido.
per la cena abbiamo prenotato alla cantina doria per le 9, ma arriviamo alla città alta di bonifacio in anticipo per goderci il tramonto dall'alto del chemin du rondes, e per una visita veloce al cimitero marino.
a tavola ordiniamo maiale alla birra pietra e castagna e melanzane alla bonifaciénne, per una cena nel complesso soddisfacente.
tornando alla macchina ci fermiamo ad ascoltare una rassegna dal vivo di canzoni corse dedicate alla città di bonifacio.
giovedì 16 agosto 2012
giorno 9: verso bunifazziu e oltremare
oggi si parte di nuovo, quindi sveglia di buon'ora e colazione a sorpresa con pain aux chocolat preso dal fornaio appena fuori dal campeggio. salpiamo alla volta di bonifacio e ci prepariamo psicologicamente ad affrontare le solite strade impervie. superati propriano e sartène il panorama comincia a cambiare e la sensazione è proprio quella di essere al sud. anche la temperatura è maggiore, non sappiamo se per un'ondata di caldo o se per il nostro migrare verso sud. quando arriviamo in vista della costa intravediamo le falesie a picco sul mare, comuni in questa zona.
raggiunta bonifacio, vogliamo dare un'occhiata al camping l'araguina anche se la guida lo sconsiglia perchè privo di intimità. in effetti è pieno di tende appiccicate l'una all'altra, e capiamo subito che non fa per noi. tornando inietro di qualche chilometro, troviamo una piazzola ombreggiata al camping la trinité. effettuato il montaggio dell'accampamento,completiamo il tutto montando l'amaca. purtroppo notiamo una forte presenza di formiche nei pressi della tenda, le quali salgono a decine sui piedi se ci si ferma nel posto sbagliato... ci proponiamo di non lasciare in giro niente che possa attirarle.
per il pranzo scegliamo una sandwicherie a pianotolli-caldarello sulla strada statale, dove consumiamo cheeseburger e patatine fritte. siccome di fianco c'è la patisserie ronde des pains completiamo il pranzo con due paste crema e frutta che ricordano tanto quelle siciliane.
ci avventuriamo poi per stradine sterrate alla ricerca di spiaggie, e presto arriviamo su una lingua di sabbia fine che ha molto del paradisiaco, all'interno della baia di figari. accediamo attraverso la pineta e godiamo alla vista dell'acqua trasparente, che poi scopriamo essere anche caldissima!
il mare è strano perchè c'è una distesa di alghe, simili alla comune erba, che parte a pochi metri dal bagnasciuga, dove l'acqua non arriva neanche al ginocchio, e si estende fino a dove siamo arrivati a nuotare. lo snorkeling dà buoni frutti perchè abbiamo modo di vedere grosse conchiglie ancora abitate, pesci di vari colori e dimensioni, un piccolo scorfano e addirittura un polpo, che marco infastidisce in tutti i modi.
la serata ci vede conquistare la città alta di bonifacio, e dopo aver consumato una pizza senza infamia né lode al le fondago assistiamo dall'alto ai fuochi d'artificio di ferragosto in programma alle 23. sarà stato questo evento che ha attirato così tanta gente qui stasera? lo scopriremo le prossime sere...
durante il nostro girovagare per bonifacio, in un punto poco illuminato vale inciampa e si sbuccia un alluce, tanto che stando a quanto dice lei "si vede la carne viva"...
dopo aver prenotato al ristorante cantina doria per domani sera,
ci fermiamo a metà della nostra discesa verso il porto, nel punto più immortalato nelle fotografie e da cui si vedono le luci della sardegna. qui vale ha la brillante idea di provare ad agganciare gli operatori telefonici italiani: l'esperimento riesce alla grande e nella mezz'ora successiva facciamo telefonate, navighiamo su internet e marco scarica qualche programma sul cellulare resettato.
rientro a notte inoltrata in campeggio, birretta di rito e nanna.
giorno 8: la rivincita di aiacciu: l'estasi culinaria
mattinata all'insegna del relax con tanto di sveglia naturale. il cellulare di marco si riprende magicamente ma ormai tutti i dati come rubrica e programmi vari sono perduti; perlomeno potrà continuare a fare le foto!
per il pranzo compriamo il necessario per una super insalata: misticanza, pomodori, tonno, gamberetti, patate saltate ed olive!
e per non farci mancare nulla come dolce pain aux chocolat!
questo pranzo casereccio ci riempie di gioia, oltre che di cibo, e dobbiamo riposarci un po' prima di metterci in moto.
la nostra destinazione è oltre ajaccio: vogliamo infatti vedere da vicino le îles sanguinaires. ci fermiamo poco prima di punta de la parata su una spiaggia di ciottoli poco frequentata da cui possiamo ammirare la sagoma delle isole. vale si emoziona come sempre perchè incontra qualche pesciolino durante il bagno...
sulla via del ritorno al campeggio, notiamo un batuffolo di pelo sul ciglio della strada. subito ci fermiamo e facciamo retromarcia, per soccorrere il gattino indifeso. marco lo prende in braccio e nota che il poverino è cieco da entrambi gli occhi! proviamo tanta pena ma non abbiamo neanche il tempo di pensare al da farsi che subito si ferma una macchina di indigeni, i quali capiscono la situazione e si offrono di portare il gattino da un veterinario.
dopo un bagno di traffico per attraversare ajaccio, torniamo al campeggio, ci rinfreschiamo e ancora una volta facciamo rotta sulla città per la cena. la nostra scelta ricade sul ristorante d'a mama, disperso in un vicolo che troviamo solo grazie ai potenti mezzi tecnologici a nostra disposizione... qui consumiamo un'ottima cena a base di carne: filetto al formaggio corso e entrecote... come dolce creme brulé ed il conto è ragionevole, ma la soddisfazione è tanta!
fuori dal ristorante ajaccio sembra deserta come la sera prima, proviamo a raggiungere la centrale place de gaulle ma anche qui non c'è vita quindi torniamo alla macchina.
prima di partire proviamo il nostro ultimo acquisto tecnologico: l'etilometro elettronico. marco risulta vicino al limite e quindi cede il volante alla sobrissima soubrette valentina...
tanto per restare in tema alcolico, prima di entrare in tenda a dormire ci beviamo una bella pietra, la birra corsa alla castagna.